25.5.08

TEMA ARGOMENTATIVO DELLA PIAZZA

I RUOLI DELLA PIAZZA


Quando si pensa ad una piazza si pensa quasi sempre ad un punto della città o del paese, dove sorge un luogo di culto o qualche palazzo comunale e normalmente sono proprio questi luoghi ad averla resa famosa.
E così essa diventa quel punto di riferimento che , anche chi si trova a passare per la prima volta per quella data città, non può perdere se vuole avere l’occasione di aprire lo sguardo su qualcosa che ha lasciato il segno sia da un punto di vista storico che artistico Non si potrebbe , ad esempio, andare a Milano per la prima volta e non vedere piazza del Duomo con la sua splendida cattedrale o trovarsi a Venezia e non correre a piazza San Marco e ammirare la sua imponente basilica.
Sembrerebbe questo essere il primo ruolo della piazza ma non è sicuramente l’unico aspetto a definire quello che nella mente di ognuno e soprattutto nella cultura e nella tradizione è il concetto di piazza.
I mercanti ne facevano nel passato un luogo di scambi e ancora oggi passare attraverso determinate piazze, soprattutto durante alcuni periodi dell’anno,corrisponde ad imbattersi in innumerevoli bancarelle e in un clima di festosità grandiosa.
Le botteghe facevano già da cornice alla piazza nel passato e adesso sono state semplicemente sostituite da boutiques , ristoranti fast food , bars e questo offre la possibilità di farne un luogo di incontro: ci si ritrova lì per poi magari mangiare o bere qualcosa insieme.
Luogo di incontro quindi, ma non solo per uno scambio commerciale ma anche luogo di incontro di umanità diverse che li proprio nella piazza della città o anche nella piazzetta del paese si danno appuntamento.
Si potrebbe definirla allora il “cuore” della città, del villaggio, del paese, proprio perché li i giovani e i meno giovani si incontrano per scambiare pensieri , per scambiare idee o anche solo per condividere un momento in compagnia.
È un “cuore” che va sperimentato per poterlo capire e comprendere fino in fondo, proprio come W. Gropius tende a dimostrare nel brano tratto dal suo libro “ Discussione sulle piazze italiane”.
Lo stesso Giacomo Leopardi nel “sabato del villaggio” fa emergere questo sentimento quando descrive il divertimento dei fanciulli e rende ancora più evidente il clima festoso inserendoli nella cornice di una piazzola.
Se si osserva l’immagine della piazza di Recanati descritta da Leopardi, non si può evitare di pensarla pullulante di bambini in determinate ore del giorno e frequentata in altri momenti da anziani che lì si ritrovano per raccontarsi della loro vita magari ricordando quando anche loro giocavano in quel medesimo luogo.
Così la piazza diventa luogo della memoria anche se talvolta di una memoria triste e struggente.
Se ci si trova in piazza Fontana a Milano seduti sulle panchine lo sguardo corre ad uno scorcio del Duomo e all’Arcivescovado ma poi basta ruotare di poco gli occhi e non si può evitare di vedere la Banca nazionale dell’Agricoltura che riporta alla mente di tutti, anche di coloro che non erano allora ancora nati , la terribile strage dello scoppio di una bomba nel dicembre del 1969 .
Si passa di li e non si può fare finta di niente e se poi capita di passeggiare nei pressi nel periodo che precede il Natale le enormi corone a memoria delle vittime impediscono di dimenticare .
Che la piazza sia quella più famosa di una certa città, quella più periferica o addirittura la piazzola di un piccolo paese, rimane indiscusso il suo ruolo, quello di essere un punto di incontro e di attività umane e sociali, entrato nella tradizione e tramandato di generazione in generazione.